La sintonia come superpotere di gruppo

July 10, 2025

La sintonia come superpotere di gruppo

Una conversazione con Elia Fantini sulla competenza più umana dell'era digitale

Life Science

"Elia, mi ricordo quando mi raccontavi di un progetto a cui hai partecipato dove il gruppo di lavoro si era 'sintonizzato' al contrario - tutti d'accordo tra loro ma completamente fuori fase con gli obiettivi. Cosa ti ha insegnato sul significato della sintonia nel nostro lavoro?"

"È esattamente quello che mi ha fatto capire che la sintonia non è solo andare d'accordo. È qualcosa di molto più complesso e, paradossalmente, molto più fragile."

Mentre l'intelligenza artificiale promette di rivoluzionare ogni aspetto del nostro lavoro, c'è una competenza che sembra diventare sempre più preziosa: la capacità di entrare in sintonia con altre persone. Ma cosa significa davvero "sintonia" in un contesto professionale altamente regolamentato come il Life Science? E perché un'azienda dovrebbe investire tempo e risorse per coltivare qualcosa di così apparentemente intangibile?

La conversazione con Elia Fantini, uno dei colleghi più esperti di JSB Solutions, rivela come la sintonia sia tutt'altro che un concetto vago: è una competenza strategica misurabile, gestibile e, soprattutto, evolutiva.

La frequenza umana: sintonia vs sincronia

La nostra conversazione ci fa rilevare, nel contesto dei gruppi di lavoro, quanto sia cruciale distinguere tra sincronia e sintonia. Due concetti apparentemente simili ma profondamente diversi: la sincronia si ottiene con le regole, la sintonia si conquista con l'ascolto e la comprensione reciproca.

"È esattamente così," conferma Elia, con un'analogia che gli è familiare. "È come sintonizzare una radio a onde corte. Ogni persona ha la sua frequenza, determinata dai suoi valori, dalla sua esperienza, dal suo modo di interpretare il lavoro. Io devo fare una scansione, cercare quella frequenza, e solo quando la trovo posso sintonizzarmi. È un processo che richiede partecipazione attiva."

Questa intuizione pratica trova una conferma nelle neuroscienze. La ricerca sui neuroni specchio supporta questa osservazione: quando due persone sono in sintonia, specifiche aree cerebrali si attivano in sincronia. Una base scientifica per quello che Elia osserva quotidianamente.

"Con i clienti lo vedo chiaramente," continua Elia. "Con le grandi farmaceutiche, devo sintonizzarmi su una frequenza molto procedurale. Quando invece lavoro con una startup biotecnologica, devo cambiare completamente registro. Non è questione di recitare una parte o di essere non autentico: è questione di trovare la lunghezza d'onda giusta per comunicare efficacemente."

In un settore come il nostro, dove l'innovazione e la creatività nascono dall'incontro tra competenze e approcci diversi - R&D, regulatory, quality assurance, clinical operations - questa capacità di sintonizzazione diventa il fattore che fa la differenza tra un gruppo che funziona e uno che eccelle.

I segnali deboli: riconoscere prima che sia troppo tardi

Ma come si riconosce quando questa sintonia inizia a vacillare?

"Lo sai qual è il momento più pericoloso in un gruppo di lavoro?" La domanda di Elia va dritta al punto. “Quando smetti di ricevere feedback negativi. Quando tutto sembra tranquillo, ma in realtà le persone hanno smesso di investire emotivamente nel progetto.”

È una lezione che Elia ha imparato osservando dinamiche che si ripetono: "Molto spesso, quando una persona ha provato a far sentire la propria voce su un problema e non è stata ascoltata, entra in una modalità che io chiamo 'esecutore disimpegnato'. Fa quello che gli dici, ma non mette più energia creativa. È come se si somministrasse un antidolorifico naturale nelle relazioni."

Questa capacità di leggere i segnali deboli è quello che Elia definisce il suo "superpotere", ma anche paradossalmente uno dei suoi punti deboli: "Quando vedo che questa sintonia si rompe, mi scoraggia molto. È uno strumento su cui faccio molto affidamento, e quando non funziona mi sento disorientato."

L'analogia che emerge spontaneamente è quella dello stormo di storni in volo: ogni uccello segue semplici regole locali - stai vicino ai tuoi vicini, muoviti nella loro direzione media, evita le collisioni - ma il risultato è un comportamento collettivo di una complessità e bellezza straordinarie. Il momento critico arriva quando qualche uccello smette di seguire queste regole: l'intero stormo deve riorganizzarsi.

"Nel nostro lavoro funziona allo stesso modo," riflette Elia. "Quando qualcuno nel gruppo smette di condividere informazioni, di esprimere dubbi, di partecipare attivamente, è un segnale che l'intero sistema sta per perdere coesione. Il problema è che spesso ce ne accorgiamo quando è già troppo tardi."

Il turnover creativo: quando cambiare frequenza è valore

Una delle riflessioni più provocatorie emerge quando parliamo della durata della sintonia. “Elia, parlavamo scherzando del fatto che i nostri gruppi di amici storici rischiano di entrare in crisi perché prima o poi potremmo litigare su cose che prima non avremmo mai pensato fossero importanti…”

"Esatto, perché le nostre frequenze stanno cambiando," risponde. "Non perché non ci vogliamo bene, ma perché stiamo invecchiando e le nostre priorità evolvono."

È un'osservazione che estende al mondo del lavoro: "La sintonia non è infinita. Le persone evolvono, cambiano priorità, maturano nuove competenze. Un'azienda che basa il proprio valore sulle relazioni umane deve essere preparata a gestire questo cambiamento."

Da qui la riflessione si allarga: "Secondo me, semplificando con il principio di Pareto, in un'azienda di consulenza come la nostra che opera in un settore così particolare come quello del Life Science, l'80% delle persone deve essere disposto a cambiare ruolo, progetto, modalità di lavoro per mantenere una sintonia dinamica. Solo il 20% può permettersi di rimanere stabile. È l'opposto delle aziende più tradizionali.”

L'idea di "turnover creativo" non significa instabilità, ma capacità di reinventarsi. È come un ecosistema forestale: gli alberi più vecchi creano le condizioni per quelli nuovi, ma devono anche essere disposti a lasciare spazio quando necessario. La foresta rimane, ma si rinnova continuamente.

In JSB, questo si traduce nella capacità di far evolvere i gruppi, di spostare le persone su progetti diversi, di creare nuove combinazioni di competenze. "Non si tratta di allontanare le persone," chiarisce Elia. "È che sappiamo che per mantenere viva la sintonia dobbiamo essere disposti a cambiarla."

Innovative Humans: sintonia nell'era degli algoritmi

Questa idea della sintonia dinamica assume particolare rilevanza nel contesto tecnologico attuale. Mentre l'intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il nostro lavoro, emerge una distinzione fondamentale: le macchine si sincronizzano sulle nostre preferenze creando bolle comportamentali, ma la sintonia umana è qualcosa di profondamente diverso.

“Gli algoritmi replicano modelli comportamentali e tendono a omologare le persone, considerandole più codificabili di quanto siano realmente,” riflette Elia. 

“La sintonia umana invece trae le proprie origini da qualcosa di innato ed evolutivo, utilizza anche una parte più antica e animale del nostro cervello che talvolta si fa guidare da cose che non riesce a spiegare e prende istintivamente in considerazione anche le anomalie."

“In questo contesto io sono convinto che in futuro si scoprirà il valore dell'errore umano: l'errore della macchina diventerà inaccettabile, ma l'errore umano, quello che nasce dall'intuizione, dalla creatività, dalla capacità di vedere connessioni inaspettate, diventerà un asset strategico.”

In questa prospettiva, la sintonia non è solo una competenza utile, ma diventa il fattore differenziante per eccellenza: "Le aziende che sanno creare e mantenere sintonia tra le persone saranno quelle che riusciranno a sfruttare al meglio l'intelligenza artificiale, senza esserne sostituite."

L'arte di essere umani in un mondo digitale

Alla fine di questa conversazione quello che emerge è che la sintonia non è un lusso per aziende che se lo possono permettere, ma una competenza strategica per navigare il futuro del lavoro.

In JSB, questa consapevolezza orienta il nostro lavoro: dalla selezione delle persone (non tutti gli strumenti musicali sono adatti a suonare insieme) alla progettazione dei gruppi, dalla gestione dei progetti al consolidamento della cultura aziendale quotidiana.

Da tutto questo emerge una considerazione finale: la sintonia è quello che ci rende irriducibilmente umani. E in un'epoca in cui le macchine eseguono compiti esecutivi come e meglio di noi, essere irriducibilmente umani è il nostro vantaggio competitivo più grande."

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